Boiardo - Ariosto - Tasso - Vita, Personalità, Opere

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Vita, personalità e opere dei principali autori della letteratura italiana

Riassunti o parafrasi

Premessa su Umanesimo e Rinascimento. Boiardo: Il Canzoniere o Amores o Amorum libri tres, Orlando Innamorato. Ariosto: Carmina, Le Rime, Le Satire, Le Commedie come la Cassaria, i Suppositi, il Negromante, la Lena, I studenti e l’Orlando Furioso. Tasso: Rime, Lettere, Torrismondo, Mondo creato, Dialoghi, Ecloghe, Il rogo amoroso, L’Aminta e La Gerusalemme Liberata.

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È merito del Boiardo aver fuso poeticamente le tradizioni carolingie e quelle brettoni, l’amore con il sen­ti­men­­to epico, non tanto perché egli sia stato il primo ad ope­rare tale fusione, quanto perché il conte di Scandiano, gen­tiluomo e feudatario, mosso da un’affettuosa nostalgia del­l’età e dell’epopea cavalleresca, seppe rinnovare il mondo cavalleresco e adattarlo allo spirito nuovo della società ri­­na­sci­mentale, in cui trovavano ancora posto gli amori, le ar­­mi, le avventure, i duelli, i tornei, e l’individuo era esaltato per la forza e per la capacità di imporre la sua persona­li­tà.
Scompaiono quasi completamente gli ideali nazionali e re­ligiosi, per lasciar posto all’avventura e alla violenza de­­gli amo­ri. I cavalieri non combattono più per la religione e per la patria, ma è la potenza di Amore a spingerli ai viag­­gi per ter­ra e per mare, ai combattimenti, alle giostre, ai duelli, al­la lotta contro giganti paurosi o animali mostruo­si. È l’a­mo­re a mettere in moto l’immenso mondo di favole, di in­can­te­si­mi, di imprese eroiche, che si intrecciano nel­l’In­na­mo­­rato; per la potenza d’amore Orlando compie im­pre­se ero­iche e si trova in dissidio col cugino Rinaldo; per es­sa An­gelica compare e scompare, infiammando tanti cuo­ri; per ge­losia i due grandi nemici, Orlando ed Agricane, vengono a duello, ma possono anche, ambedue supini do­po il duello, ragionare d’amore sotto la volta stel­lata del cie­lo.
Il Boiardo non distingue gli eroi per la loro confessione religiosa, ma li considera per le loro qualità. Il senso ca­valleresco lo porta a prediligere quelle energie che si ma­nifestano nel coraggio, nella forza guerriera, nella lotta, nel senso dell’onore. Ecco perché i suoi eroi, pur derivando in gran parte dalla tradizione, hanno un loro volto, una lo­ro umanità, modificati e rifatti dalla fantasia del poeta, che li adegua al nuovo ambiente entro cui si muovono.

Dell’Ariosto si dice che facilmente si distraesse in so­gni e fantasticherie e che fosse garbatamente scherzoso e ar­guto, bonario e tranquillo, dotato di delicati sentimenti, ri­flessivo, ma privo di profonde passioni morali, religiose, po­litiche, intellettuali. Al frastuono delle corti, alle preoccupazioni della politica e alle insidie dei viaggi preferiva lo stu­dio dei classici e, più ancora, la lettura dei romanzi cavallereschi francesi e italiani, di cui era ricca la biblioteca de­gli Estensi. Tuttavia, precisa Mario Marti, osservando la sua vita, «vien fatto di pensare che quelle distrazioni proverbiali, leggendarie, fossero il frutto dell’improvviso insorgere nella memoria di un affanno temporaneamente sopito, il segno di assillanti problemi provvisoriamente risolti e non ancora decisamente sistemati; e che l’arguzia e la limpidezza sgorgassero da una pensosità meditativa, originata dalla lotta quotidiana del vivere e dalla scontata conoscenza delle anime e delle azioni degli uomini in una consapevolezza amara eppur soavemente rassegnata e sempre fiduciosa».

Chi invece sentì in modo drammatico il contrasto tra il mon­do pagano e sensuale del Rinascimento, e quello religio­so e morale della Controriforma fu il Tasso, nella cui opera è evidentissimo il riflesso del tempo in cui egli visse. Educato alla scuola dei Gesuiti, egli era un sincero credente, ma, os­serva il De Sanctis, «era insieme fantastico, cavalleresco, sen­timentale, penetrato ed imbevuto di tutti gli elementi del­la cultura italiana». Il critico romantico vede la personalità contraddittoria del Tasso molto vicina a quella del Petrarca: «Ha una certa somiglianza col Petrarca. Tutti e due fu­ro­no i poeti della transizione, gli illustri malati che sentivano nel loro petto lo strazio di due mondi che non poterono con­ci­liare. La musa della transizione è la malinconia. Ma la malinconia del Petrarca era superficiale: rimaneva nell’immaginazione, non penetrò nella vita (…). La malinconia del Tasso è più profonda: lo strazio non è solo nell’immaginazione, ma nel suo cuore, e penetra in tutta la vita». Proprio per questa dif­ferenza la critica moderna tende a spiegare la malinconia del Tasso «non riportandola al tramonto di un’età (il Rinascimento) o all’urto tra due epoche (Rinascimento e Controriforma), ma all’anima stessa del poeta, creatura inquieta, in cui ogni tono e aspetto della vita si vena di una complessa e sfug­gente tristezza, che certamente, per la prima volta nella sto­ria dello spirito moderno, annunzia quel sentimento del do­lore indefinito e cosmico che fu proprio del Romantici­smo» (Sansone).
Ancora più evidente è nell’opera del Tasso la crisi del Ri­nascimento sotto l’aspetto letterario e stilistico. Il tono esul­tante delle serene ottave ariostesche scompare, per la­sciar posto alle note elegiache, malinconiche e drammatiche del­la poesia del Tasso, a cui si aggiungono anche il tono musicale e il linguaggio scelto e raffinato, che fanno del Tasso un precursore del secentismo.

Indice
Umanesimo e Rinascimento   
Dall’epica medievale ai poemi cavallereschi del Pulci e del Boiardo   

MATTEO MARIA BOIARDO
La personalità e l’opera   
La vita   
Le opere   
L’«Orlando Innamorato»   
Il contenuto

LUDOVICO ARIOSTO
La personalità   
La vita   
Opere minori   
    Carmina   
    Le rime   
    Le «Satire»   
Le commedie   
    La «Cassaria»   
    «I suppositi»   
    Il «Negromante»   
    La «Lena»   
    «I studenti»   
L’«Orlando Furioso»   
    La trama 

TORQUATO TASSO
Lo spirito del Tasso e la crisi del Rinascimento   
La vita   
Opere minori   
L’«Aminta»   

A. Menetti
0150
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Scheda tecnica

Tipo Scuola
Scuole Superiori
Numero Pagine
224
Altezza
165
Larghezza
120
Peso
145

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