

Questo testo, destinato agli studenti del secondo anno delle Scuole Medie, sintetizza la storia dal Quattrocento a Napoleone. Con l’Europa del Quattrocento si affrontano Umanesimo e Rinascimento, le grandi scoperte geografiche e la conquista del Nuovo Mondo; si passa quindi all’Europa del primo Cinquecento, alla Riforma protestante, alla Controriforma e a Filippo II di Spagna con le guerre di religione. Poi c’è l’Europa del primo Seicento, l’età delle rivolte, la rivoluzione inglese e l’espansione europea nel mondo. Con l’Europa nel Settecento si tratta il capitalismo e la rivoluzione industriale, le rivoluzioni americana e francese, per approdare poi all’età napoleonica. Il tutto con un grado di sintesi e un livello di esposizione adeguati agli studenti più giovani.
Estratto:
L’Europa nel Quattrocento
L’Europa in crisi
Il Trecento si era chiuso, in Europa, con una crisi non solo economica, ma anche politica: già con la morte di Federico II (1250), infatti, era iniziato un periodo difficile per l’impero e anche la Chiesa non era più in grado di sottomettere il potere politico al potere religioso.
Durante il XV secolo, la nascita degli Stati nazionali, il declino del sistema feudale, il sorgere di nuovi impulsi culturali contribuirono inoltre a un lento ma inesorabile mutamento di mentalità. Cominciò a poco a poco a farsi strada l’idea della necessità di un’Europa meno frammentata, che ritrovasse nella sua unificazione la grandezza e la potenza del passato.
La ricostituzione di un Occidente unificato era lo scopo tradizionale dell’impero germanico, ma la Germania era ormai troppo debole e divisa, mentre erano invece sempre più potenti le monarchie nazionali (Francia, Inghilterra e Spagna), che potevano disporre di un esercito forte e di grandi ricchezze e che erano spinte anche dall’interesse di aprire nuovi mercati alla propria economia.
L’impero germanico passa agli Asburgo
L’impero germanico fra il Trecento e il Quattrocento fu travagliato da una profonda crisi, che si chiuse definitivamente solo nel 1437, con la morte dell’ultimo imperatore della casata di Lussemburgo, Sigismondo, e con il passaggio del titolo imperiale alla casata degli Asburgo, duchi d’Austria.
I nuovi imperatori erano decisamente intenzionati ad aumentare il loro prestigio politico e a espandersi territorialmente.
Gli inizi non furono brillanti, perché i primi sovrani asburgici, incerti fra espansione verso Oriente o verso Occidente, nelle loro imprese subirono una serie di sconfitte.
Inoltre nel 1508 essi saranno costretti a riconoscere definitivamente l’indipendenza della Svizzera e nel 1510 perderanno Trieste e l’Istria, occupate dalla repubblica veneta.
La Francia dopo la guerra dei Cento anni
Terminata la guerra dei Cento anni (1339-1453), la Francia si liberò finalmente dal pericolo inglese e iniziò a perseguire il progetto di costituire un unico Stato nazionale.
Luigi XI consolidò l’unità politica del regno; la Francia era allora lo Stato nazionale più forte e ricco d’Europa.
Verso la fine del secolo, come vedremo meglio, essa si impegnerà in una guerra di conquista nell’Italia meridionale che si rivelerà molto pericolosa per l’equilibrio europeo.
L’Inghilterra e la guerra delle Due rose
In Inghilterra la sconfitta subìta nella guerra dei Cento anni ebbe gravi conseguenze, perché molti cavalieri rimasero senza possibilità di conquistare feudi in Francia.
La nobiltà si divise inoltre in due tendenze e scoppiò una lunga e sanguinosa guerra civile per impadronirsi del trono, la guerra delle Due rose, in riferimento agli stemmi delle due famiglie che vi aspiravano: una rosa rossa su quello dei Lancaster e una rosa bianca su quello degli York.
La guerra si concluse nel 1485 con un compromesso: grazie al matrimonio con Elisabetta di York, il principe Enrico VII Tudor, imparentato con i Lancaster, salì al trono dando inizio alla dinastia Tudor.
Il nuovo re si pose innanzitutto l’obiettivo di riportare l’ordine nel Paese e, rinunciando a una politica di conquista sul continente, si dedicò al rafforzamento dell’economia artigiana e mercantile interna.
Scheda tecnica
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