Storia della Pedagogia 3: Dal Romanticismo al movimento delle "Scuole Nuove" - Scuole Superiori
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Storia della Pedagogia 3: Dal Romanticismo al movimento delle "Scuole Nuove" - Scuole Superiori

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Riassunto di Pedagogia

1) L’educazione nel periodo romantico: Idealismo e Neo-umanesimo, Pestalozzi, Fröbel e Herbart. 2) L'educazione nel Risorgimento: di Cuoco, Romagnosi, Rosmini, Gioberti, Lambruschini, Capponi, Tommaseo, Mazzini, Ferrante Aporti, fino a San Giovanni Bosco e ai Salesiani. 3) L’educazione nel periodo positivista: Comte in Francia, Spencer in Inghilterra, Feuerbach e Marx in Germania, Ardigò, Gabelli e Angiulli in Italia. 4) L’educazione nell’età contemporanea: neocriticismo, esistenzialismo, contingentismo, filosofia dell’azione, Croce e Gentile. 5) Le “Scuole nuove”: le esperienze di Baden-Powell e i boy scout, l’École des Roches, le case d’educazione in campagna, Maria Montessori, quelle russe (Tolstòj, Jásnaia Poliana) e americane (Dewey).

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Estratto:

Generalità
1. L’educazione, con il romanticismo, subisce come sempre l’influenza del pensiero filosofico.
La filosofia romantica, sviluppando l’idea kantiana dell’attività creativa dello spirito nella formazione del suo mon­do, elimina il “noumeno”, che era come il caput mortuum del­la filosofia di Kant, e afferma che tutta la realtà, in quanto co­nosciuta dal Soggetto (Io, Spirito, ecc.), è creazione del Sog­getto medesimo.
Il Soggetto, in altre parole, non è solo legislatore del mon­do della natura, ma ne è anche il creatore.
E poiché il Sog­getto, nella sua concreta realtà spirituale, non è soltanto ra­gione astratta (come pensava l’Illuminismo), ma anche sen­timento, la filosofia romantica riabilita la storia, in cui non vede più una realtà irrazionale, ma lo spirito nel suo va­rio e complesso divenire; la natura, in cui non vede più un meccanismo materialistico, ma lo spirito nella sua oggettivazione, ossia come realtà viva e animata; l’arte (spec. la poe­sia e la musica), in cui vede l’espressione più significativa dello spirito nella sua attività creatrice; e, infine, la religione, in cui vede lo spirito nella sua brama di infinito e di eter­no.
La pedagogia romantica, muovendo da tali premesse, af­fer­ma princìpi che entreranno nel dominio comune del pen­siero pedagogico, come quello dell’autonomia della per­sonalità (cfr. già Comenio, Locke, e spec. Rousseau), del­l’ar­monico sviluppo di tutte le facoltà (Neo-Umanesimo), il valore educativo della famiglia e dello Stato, l’educazione estetica e religiosa come mezzo di elevazione dello spirito, l’importanza del lavoro (gioco, canto, disegno, ecc.) come manifestazione dell’attività creatrice dello spirito, ecc.

2. I principali filosofi e pedagogisti del Romanticismo fu­rono Fichte, Schelling, Hegel, oltre Schiller, Schleiermacher, Richter, Humboldt, ecc.
Tra i veri e propri educatori è da ricordare Pestalozzi, che fu il grande apostolo della scuola popolare, e che a sua volta influì da un lato su Fröbel, il fondatore dei “Giardini d’infanzia”, e dall’altra su Herbart, il quale, reagendo al ro­man­ticismo, accentuò l’importanza dell’esperienza psicologica e della funzione del maestro.

E. Bignami
0817
7 Articoli

Scheda tecnica

Tipo Scuola
Scuole Superiori
Numero Pagine
290
Altezza
150
Larghezza
105
Peso
178

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Pedagogia 3-0817

La pedagogia dal Romanticismo al movimento delle "scuole nuove"

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